Cronaca criminale. La storia definitiva della Banda della Magliana (2010) by Pino Nicotri

Cronaca criminale. La storia definitiva della Banda della Magliana (2010) by Pino Nicotri

autore:Pino Nicotri [Nicotri, Pino]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
editore: Dala
pubblicato: 2014-08-22T22:00:00+00:00


Cosa intendevano i siciliani in fatto di «favori» chiesti ai romani?

Si trattava, tra l'altro, di ammazzare Giovanni De Gennaro, futuro capo della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) e in seguito della polizia italiana, diventato infine nel 2008 capo del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza, vale a dire del servizio segreto civile che ha preso il posto del Sisde. Il super poliziotto era impegnato all'epoca nella lotta alla mafia con il magistrato Giovanni Falcone, che la «onorata società» si toglierà dai piedi il 23 maggio '92 con l'autobomba di Capaci. De Gennaro per i successi ottenuti durante la collaborazione con Falcone finisce nel mirino di Totò Riina, che inizia a darsi da fare per farlo assassinare. Sentiamo cosa ha detto in proposito ai magistrati il picciotto Giuseppe «Pino» Marchese, fratello del picciotto di peso Gregorio del quale ha appena parlato Carnovale: «Nella seconda metà del 1989, ma non ricordo con precisione il periodo, Marcello Colafigli si mise in contatto con mio fratello Gregorio, lasciando il proprio indirizzo di via Alessandro Severo n. 71 o 72 a Roma ed il proprio numero telefonico: i due concordarono un appuntamento a Palermo. [...] Raccomandammo, inoltre, a Gregorio di avvertire Salvatore Reina del viaggio di Marcello Colafigli a Palermo. Cosa che Gregorio fece. Nell'occasione Salvatore Riina disse che prima di assumere qualunque impegno circa attività criminali o traffici con il Colafigli sarebbe stato opportuno chiedergli di impegnarsi a "farsi" Gianni De Gennaro a Roma, o quanto meno ad individuarne gli spostamenti nella Capitale. A tal riguardo, Salvatore Riina disse che lui non doveva apparire, ma che si facesse in modo che al Colafigli sembrasse che la richiesta partiva da noi.

Effettivamente il Colafigli andò a Palermo. [...] Chiese di potersi rifornire di droga da Cosa Nostra e di avere a disposizione motoscafi per il trasporto dello stupefacente. Non gli venne data immediatamente una risposta positiva, bensì gli fu avanzata, come se provenisse da noi, la proposta di Salvatore Riina.

Il Colafigli si impegnò a soddisfare la nostra richiesta promettendo che avrebbe provveduto all'eliminazione di De Gennaro attraverso la sua organizzazione romana. Trascorsero alcuni mesi, nel corso dei quali il Colafigli si faceva sentire per ribadire il suo impegno e per far presente che se ancora non aveva provveduto era soltanto perché era "incasinato". Dopo di che, essendo stato il Colafigli nuovamente arrestato [il 26 luglio dell'anno successivo, 1990, ndr] la cosa non ebbe più seguito. La decisione di eliminare De Gennaro non era stata presa estemporaneamente da Salvatore Runa, ma quella del viaggio di Colafigli a Palermo fu soltanto l'occasione per attivare un ulteriore strumento per il conseguimento di uno scopo che l'organizzazione Cosa Nostra stava già autonomamente perseguendo».

Fino alla strage di Capaci. Con la quale venne tolto di mezzo direttamente il magistrato che meglio utilizzava De Gennaro.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.